i nonni materni, a differenza di quelli dalla parte di mio padre, erano delle persone umili. a causa di alcuni problemi di salute le loro
gia' precarie finanze si erano
ulteriormente immiserite. il nonno lavorava presso la segheria locale e la nonna, oltre a portare avanti la casa e la famiglia, badava a qualche mucca nella stalla; il latte di quelle mucche era una fonte preziosa per arrotondare e veniva venduto ai
villeggianti e poi c'erano il burro, i formaggi, la carne...
avevano si' qualche prato per il pascolo ed il fieno, ma tutto sommato poca cosa; cosi' dovevano dipendere dalla "
bonta' " di qualche ricco
proprietario (magari anche parente) che gli permettesse di pascolare e di tagliare sui loro prati... e capitava magari di essere vittime delle angherie e dei soprusi di questi personaggi, come quella volta che...
... era fine giugno,la giornata era bella e l'erba era alta, pronta per un abbondante taglio...la nonna senti' uno forte rumore di lavori in corso nei prati dietro casa, quelli dei cugini ricchi e proprio quelli che erano stati loro concessi in uso. si reco' sul posto e fu uno shock: alcuni operai stavano abbattendo le piante e facendo legna, il raccolto (la fienagione) era compromesso. la nonna si permise di dire al cugino
proprietario che
era li' a dirigere e ad assistere "ma proprio adesso? non potevate aspettare qualche
giorno che il fieno fosse tagliato?" e il cugino sprezzante le rispose "Caterina questa e' roba mia e ne faccio quello che voglio, quanto a voi
aggiustatevi. qui non c'e'posto per voi!".... e cosi' si trovarono con il problema delle mucche da sfamare...